L’incredibile momento storico che abbiamo vissuto negli ultimi mesi ci ha costretti a modificare le nostre vite, cambiare i nostri programmi e posticipare il nostro viaggio nella Sardegna del nord.

I produttori vitivinicoli a dispetto del blocco di tutte le attività hanno continuato a lavorare quotidianamente per la vendemmia 2020 senza però poter vendere l’ultima annata imbottigliata, con perdite sul fatturato che sono arrivate anche al 97% per i mesi di marzo e aprile. Alcuni di loro, liberi dalla necessità di presentare l’annata 2019 alle più importanti fiere di settore, tutte cancellate a causa del covid-19, hanno deciso di imbottigliare più tardi e puntare sulla vendita della 2018, con buona pace di quella fetta di mercato che immagina che i vini bianchi debbano essere bevuti giovani. Intanto in vigna la primavera è partita molto bene in quest’angolo dell’isola e la prima metà di giugno ha fatto aumentare i controlli sulle piante a causa delle frequenti piogge. In attesa di vedere come si evolve l’annata in corso vorremmo raccontarvi la storia delle aziende che ci hanno dato la propria disponibilità e che contiamo di andare a trovare l’anno prossimo magari sempre a maggio.

Iniziamo con Cantina Columbu che si trova nel piccolo e colorato borgo di Bosa, antico centro della Planargia, in provincia di Oristano, sulla costa centro-occidentale della Sardegna. Questa zona costituisce, fin dall’antichità, una piccola enclave della Malvasia di Sardegna, con cui si realizza un particolarissimo vino denominato Malvasia di Bosa.

E Malvasia di Bosa in Sardegna vuol dire soprattutto Giovanni Battista Columbu, iconico personaggio che con la sua passione più di tutti ha contribuito a far conoscere ed apprezzare questa meravigliosa rarità enologica.

La cantina della Famiglia Columbu si trova nel centro di Bosa, mentre le vigne, due piccoli cru, di cui la più vecchia di soli 1,80 ha, acquisita nel 1970, si trova in località Fraus a Magomadas, invece la più recente, di soli 1,60 ha, ereditata da un parente bosano della moglie nel 1980, si trova in località Campeda a Bosa. In tutto soli 3,5 ha di terreni calcarei, ricchi di fossili marini, coadiuvati da un piacevole clima mediterraneo, mitigato da brezze salmastre, grazie ai quali la malvasia di Sardegna riesce ad esprimersi a livelli pazzeschi.

Così dalla sua vinificazione in purezza nascono due vere e proprie perle enologiche, straordinariamente longeve; la prima, vinificata da Gian Battista Columbu a partire dal 1992, è la Malvasia di Bosa Riserva, vino secco ottenuto con lieviti naturali, vinificazione in contenitori in acciaio inox e invecchiamento per 2/3 anni in botti di castagno scolme, dove si sviluppa la flor, un sottile strato di lieviti che permette una lenta ossidazione e l’acquisizione di aromi terziari molto eleganti e complessi, un vero e proprio tripudio sensoriale per il degustatore.

Negli anni ha ottenuto diversi riconoscimenti:

  • vino d’eccellenza della guida espresso 2012, relativo all’annata 2005;
  • vino d’eccellenza della guida espresso 2011, relativo all’annata 2006 ottenuto addirittura col punteggio di 20/20, risultato mai raggiunto da un vino sardo;
  • la stessa annata 2006 ottiene il 74° posto tra i 100 migliori vini del mondo di Luca Gardini, sommelier campione del mondo 2010;
  • vino slow nel 2005 e nel 2015.

La seconda perla nasce nel 2003 ed è chiamata Alvaréga, che significa “bianca greca” ed è il nome con cui il vitigno viene chiamato nel dialetto nuorese; questo vino piacevolmente dolce, è il risultato di un felicissimo connubio tra aromaticità, delicata dolcezza e inebriante freschezza. Anche l’Alvaréga ha ricevuto importanti riconoscimenti:

  • vino d’eccellenza della guida espresso 2008 relativo all’annata 2005
  • vino d’eccellenza della guida espresso 2015 relativo all’annata 2013.

Michele Nardozza