In seguito all’intervista con Angelo Radica, sindaco di Tollo, nonché un socio conferitore per la Cantina Tollo, grazie al suo prezioso consiglio e alla sua mediazione, non posso farmi sfuggire l’occasione di visitare Feudo Antico, non molto distante dal centro di Tollo, esattamente in Contrada San Pietro.
Al mio arrivo, appare subito evidente il felice connubio tra l’antico e il moderno: una realtà produttiva nata poco più di dieci anni fa nei pressi dei resti di una villa rustica d’epoca romano-imperiale, rinvenuti durante i lavori di reimpianto dei primi vigneti di Pecorino. Oggi gli scavi archeologici (tuttora visibili e ben protetti) hanno portato alla luce porzioni di pavimento a mosaico, manufatti e una cisterna in pietra per la conservazione e il trasporto dell’acqua; naturalmente sono sotto la sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara.
La struttura colpisce per la sua eleganza, con ampi spazi dedicati alla degustazione vini, luminose vetrate che guardano sulle pergole e un design contemporaneo accattivante e funzionale.
Scopo della Cantina Feudo Antico è quello di valorizzare la DOC Tullum, istituita nel 2008 e successivamente diventata DOCG, la seconda più piccola delle denominazioni d’Italia. I vigneti, in parte in regime biologico, tutti nel comprensorio del comune di Tollo (ad eccezione di Casadonna) sono entrati nel 2011 nel progetto di zonazione, di cui mi parlava il sindaco, con la collaborazione del professor Attilio Scienza; è stata approfondita la conoscenza dei suoli, del microclima e dei portainnesti. L’intero processo di vinificazione e tutte le operazioni enologiche avvengono nella Cantina Tollo.

Inizio la visita della struttura da una bella terrazza; nonostante la leggera foschia (per gli effetti della densa aria umida di queste settimane con temperature torride) si intravedono in lontananza le montagne del Gran Sasso a nord, il Massiccio della Majella più a sud e a soli 5 km il Mar Adriatico.
Il comune di Tollo sorge su una collina dalla forma arrotondata a 150 metri di altitudine ed occupa una superfice di 14,96 Km quadrati; questo è il segreto di questo territorio, sospeso tra mare e terra ai piedi dell’Appennino Abruzzese.
Feudo Antico si trova proprio in questo contesto che unisce storia, natura e tradizioni enogastronomiche; al suo interno ospita anche una nuova area wellness (dalla vasca idromassaggio alla doccia emozionale per cromoterapia e aromaterapia), con quattro camere dove avere la possibilità di rilassarsi, godersi un piacevole soggiorno e naturalmente degustare i propri vini.

LA DEGUSTAZIONE
- Passerina Spumante Brut: un metodo Charmat fresco e beverino, 12% di volume in alcol, molto piacevole che avvolge subito per la sua aromaticità. Il colore giallo paglierino si arricchisce di riflessi verdolini e il perlage è molto fine e persistente. I profumi sono molto decisi ma eleganti, da note di fiori d’acacia e sambuco a un fruttato ricco, pesca, banana, melone. Gusto cremoso con una buona acidità e un piacevole retrogusto agrumato. Decisamente consigliato con la cucina marinara, dagli antipasti ai primi e secondi piatti.
- Pecorino Biologico Tullum DOCG: come da disciplinare, questo vino è ottenuto con almeno il 90% di uve Pecorino da vigneti biologici certificati della provincia di Chieti. Alla pigiadiraspatura delle uve segue una fase di criomacerazione e successivamente macerazione sulle bucce e fermentazione in vasche di cemento (lo starter fermentativo è spontaneo ad opera di lieviti indigeni); l’affinamento finale dura circa 6 mesi sulle fecce fini senza filtrazione o chiarifica. La tonalità del vino rimanda a un giallo paglierino con connotazioni dorate e al naso esprime quelle sensazioni odorose tipiche della varietà come note vegetali (erba secca), un bouquet floreale, pompelmo, mandorla e anice. In bocca prevale una decisa freschezza e una sapidità facilmente percettibile; vino strutturato e di buona persistenza, con una gradazione alcolica di 13,5%.
- Montepulciano Tullum DOCG Riserva: dopo la vinificazione e la fermentazione malolattica totale segue un parziale affinamento in vasca di cemento e in tonneaux di rovere francese (almeno 1/3). Alla vista il colore rosso rubino di grande spessore rivela grande personalità e una buona consistenza; fin da subito l’intensità olfattiva comunica una ricchezza di sensazioni che rimandano a un bouquet di fiori scuri e frutti di bosco, anche in confettura, ma anche spezie dolci ed esotiche che si amalgamano con note balsamiche e vanigliate, cuoio e cacao amaro. Il sorso è ampio, di buona struttura e una percezione alcolica abbastanza importante (la percentuale di alcol è pari a 14,5); la fitta trama tannica è ben modellata senza mai essere aggressiva, portando i caratteri gustativi a un buon equilibrio. In generale un vino complesso, avvolgente e con una piacevole persistenza aromatica.
Fabio Volpentesta
[Credits fotografici: Fabio Volpentesta]