L’Etna, iconico vulcano siciliano e rappresentazione della potenza della Terra, ha rappresentato il perno intorno al quale si è sviluppata la serata di degustazione dello scorso Giovedì 9 Marzo dedicata all’Azienda Benanti. Accompagnati da Sonia Cassaniti (Head Sommelier di Benanti), Emiliano Marelli (Delegato FISAR Milano) e Remo De Fabritiis (Consigliere FISAR Milano), siamo andati alla scoperta di luoghi magici dove l’influenza dei suoli, delle diverse esposizioni e dei differenti profili climatici creano alchimie uniche e danno vita a vini ricchi, preziosi, inconfondibili.





ETNA DOC – La Denominazione Etna DOC, nata nel 1968, comprende circa 1.200 ettari piantati, 166 produttori e 133 contrade. Vengono prodotte ogni anno 4,5 milioni di bottiglie, grazie a 3 principali varietà coltivate: Carricante, Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio.
Le Sottodenominazioni sono 6 e ognuna ha regole ben precise:
- Bianco (rappresenta il 30% della produzione dell’Etna DOC), deve presentare almeno il 60% di Carricante
- Bianco Superiore (rappresenta l’1% dell’Etna DOC), deve presentare almeno il 60% di Nerello Mascalese
- Rosato
- Rosso (rappresenta il 60% dell’Etna DOC)
- Rosso Riserva (rappresenta meno dell’1%)
- Spumante
Nel 2011 il disciplinare è stato modificato per la prima volta ed è stato inserito l’Etna Spumante.
Quasi tutti i vini dell’azienda Benanti sono monovitigno. Benanti intendeva, infatti, valorizzare il territorio e quindi cominciò un profondo studio sul territorio volto a conoscere la sua vocazione storica approfondendo cosa cresceva e cosa era sempre stato coltivato nei diversi versanti.
Benanti è oggi l’unica azienda che copre, con 5 vigneti, tutti i versanti delle zone della DOC.
I VITIGNI
CARRICANTE – È il vitigno a bacca bianca per eccellenza dell’Etna: la prima apparizione risale alla fine del 1800. Era coltivato in tutta la Sicilia, ma ormai lo si trova per lo più solo sull’Etna e oggi rappresenta l’1% della produzione totale. I grappoli sono generalmente medio grandi, gli acini hanno bucce spesse, gialle/verdi e conferiscono una bassa percezione dell’alcool e un’alta acidità. Si tratta di un vitigno molto raffinato e puro nei suoi graziosi aromi naturali – quali aromi di limone, semi di anice, mela verde, fiori d’arancio, camomilla, albicocca acerba – e, a maturità, riesce a generare sentori che ricordano il Riesling Secco con evidenti aromi di pietra focaia e di gasolio. È un vitigno che ha bisogno di altitudine, ma anche di tanto sole per garantire delle rese potenzialmente alte (anche se con la potatura viene controllata la resa). Il Carricante è una varietà neutra, non aromatica, caratterizzato da note minerali e fruttate. Ha una tagliente sapidità e una spalla acida considerevole.
NERELLO CAPPUCCIO –Nerello significa nero pallido e il termine “Cappuccio” deriva dal suo baldacchino opulento e folto. Viene anche chiamato “nerello ammantellato” perché tende a sviluppare un apparato che protegge i grappoli. È stato individuato nella Sicilia Nord Orientale e, in piccole quantità, anche in Calabria. Geneticamente è un parente del Carignano.Rappresenta lo0,62% della superficie dei vigneti in Sicilia e il 3% della superficie vitata sull’Etna. Matura un paio di settimane prima del Nerello Mascalese, ha grappoli di medie dimensioni, piramidali e corti e acini medio-grandi, rotondi di colore blu scuro. Si tratta di un vitigno che regge bene l’altitudine, ma soffre l’umidità.Nel blend, fornisce colore e ammorbidisce i tannini del Nerello Mascalese. Dona al vino un colore medio scuro e aromi e sapori morbidi di ciliegia rossa matura, sentori minerali e note di caffè. Il suo tannino è piacevole e rinfrescante, leggero, più floreale e speziato rispetto a quello del Nerello Mascalese.
NERELLO MASCALESE – La famiglia è sempre quella del Nerello Cappuccio, ma il Nerello Mascalese ha un colore più scarico, senza troppa carica antocianica. “Mascalese” significa “da Mascali”: il nome, infatti, deriva dalla piana di Mascali, un comune che oggi si trova praticamente sul mare: il vecchio comune di Mascali un tempo era in collina e nel suo territorio non si produceva vino, bensì si coltivavano solo agrumi e frutta esotica quali avocado e mango. Mascali è uno dei comuni distrutti dall’eruzione vulcanica del 1928. Il Nerello Mascalese è considerato una varietà indigena dell’Etna e rappresenta il 3,5% della superficie vitata in Sicilia e il 65% della superficie vitata sull’Etna. Generalmente i suoi grappoli sono piccoli, conici, cilindrici, lunghi e alati. Gli acini sono ovali, medio piccoli, dalla buccia sottile di colore blu chiaro. Si tratta di un vitigno molto vigoroso, ma fortemente influenzato dall’annata e dal versante e contrada in cui viene coltivato. Ha una maturazione tardiva, è tannico, ma povero di antociani e infatti il vino ha un colore solitamente chiaro. Gli aromi che lo caratterizzano sono di ciliegia rossa, tabacco, erbe aromatiche e minerali.
CARATTERISTICHE CHAVE DEI VINI DELL’ETNA – Cosa caratterizza i Vini Etnei?
I vini dell’Etna non sono vini opulenti, o eccessivamente tannici o strutturati; sono bensì di corpo medio, eleganti, minerali, con una piacevole sapidità, un’acidità medio alta e una significativa longevità. L’uva viene raccolta a Ottobre e quasi tutti i vigneti sono impiantati ad alberello.
I vini dell’Etna sono così diversi a causa di:
- clima fresco con escursioni termiche molto significative (fino a 24° C) con mix unico di altitudine montana e latitudine mediterranea;
- terreni vulcanici molto ricchi di minerali come il ferro e un po’ meno ricchi di magnesio, potassio e fosforo con pochissimo calcio e azoto;
- vitigni autoctoni coltivati sui versanti del vulcano;
- ventilazione che, a causa della pendenza dei terreni e grazie alla vicinanza al mare, riduce l’umidità e il rischio di potenziali malattie;
- vigneti ripidi, terrazzati, con impianti ad alta densità, potatura corta, rese basse, alta intensità di manodopera, nessuna irrigazione (il versante Nord non è adatto alla viticoltura).
LA FILOSOFIA DI BENANTI – La Cantina Benanti si pone l’obiettivo di produrre vini eleganti, equilibrati, raffinati e complessi per amanti del vino sofisticati ed esigenti. Si tratta di vini di carattere, con uno stile distinto, che migliorano con il trascorrere degli anni. Ma anche vini territoriali, che generano connessioni uniche al luogo in cui nascono, che rispettano e riflettono l’autenticità e le caratteristiche varietali. L’agricoltura è biologica, prudente e rispettosa sia nei vigneti sia in cantina. Oggi gli ettari vitati sono circa 30 e Benanti copre tutti i versanti.
LE CONTRADE – Le Contrade dell’Etna DOC sono in tutto 133 e le Contrade presidiate dall’Azienda Benanti sono le seguenti:
- Contrada Rinazzo (Versante Est): ci troviamo all’interno del Comune di Milo. L’area intorno al piccolo paese di Milo è l’unico vigneto dell’Etna in cui un Etna Bianco può essere imbottigliato come Superiore, e per una buona ragione: solo il Carricante può essere piantato sul ripido vigneto, che consiste in decine di piccole terrazze. Le viti sono coltivate come su un alberello su pali di legno di castagno. L’esposizione a Est e la vicinanza del mare permettono alle uve di maturare tardivamente, ottenendo così valori di acidità molto costanti e dando vita a un vino bianco di una finezza aromatica e di una freschezza che non ha eguali.
- Contrada Cavaliere (Versante Sud-Ovest): in questa zona troviamo la più alta escursione termica. Le uve maturano più lentamente. Al naso ricordano i vini del Sud, ma al palato mantengono quella bella freschezza e acidità di un vino di montagna.
- Contrada Monte Serra (Versante Sud-Est): che prende il nome dal Monte Serra (un cratere attivo che oggi è una collina attiva posta a 450 metri sul livello del mare, quasi ai limiti consentiti dal disciplinare della DOC); ci troviamo in una zona vicinissima al mare che è un termoregolatore; qui c’è più umidità e più pioggia rispetto alla Contrada Cavaliere. Questa zona è tutta vitata a Nerello Mascalese (gli ettari vitati sono 7). È una zona più calda in cui, però, l’influenza del mare è notevole e dà vita a vini più sottili e meno austeri, che necessitano di maggior affinamento in bottiglia.
- Contrada Calderara Sottana (Nord): è l’ultima acquisizione dell’Azienda Benanti. Ci troviamo quasi a Randazzo, ai limiti del disciplinare della DOC. La Contrada Calderara è una delle più grandi sull’Etna. Qui il clima è più fresco e gli inverni sono più rigidi, ma con una bellissima esposizione al sole.
- Contrada Dafara Galluzzo (Nord): qui siamo a Rovittello, ci spostiamo un po’ verso Est e saliamo un po’ di altitudine arrivando a 700 metri. Si tratta di una zona un po’ più umida: qui è presente la Valle dell’Alcantara con il fiume che mitiga un po’ gli inverni più rigidi. Il suolo è un po’ più sabbioso e genera vini più verticali.
L’IMPORTANZA DEI LIEVITI – Benanti ha iniziato, nel 2005, un percorso di ricerca sui lieviti, prelevando campioni di mosto dai palmenti. Questo progetto ha portato all’individuazione di 160 lieviti e 4 ceppi di lieviti indigeni selezionati che sono quanto più vicini alle caratteristiche dei 3 vigneti principi, con lo scopo di esaltare il varietale senza inficiarne la purezza e standardizzarli.
VINI IN DEGUSTAZIONE
L’annata 2020 è stata una buona annata rispetto alla 2021 che è stata molto calda e rispetto alla 2018 che è stata molto umida e piovosa: l’annata 2020 è stata bilanciata con temperature alte, ma non troppo e piogge nella giusta misura che si sono diffuse in maniera omogenea.




CONTRADA CAVALIERE ETNA BIANCO DOC 2020

- Varietà: 100% Carricante
- Origine: Contrada Cavaliere (Sud Ovest del Monte Etna)
- Altitudine: 950 metri s.l.m.
- Età del vigneto: vecchia vigna (di 55 anni)
- Sistema di allevamento: Guyot
- Densità: 6.500 ceppi per ettaro
- Resa: 6.000 kg per ettaro
- Vendemmia: da metà a fine Ottobre. Uva raccolta manualmente e pressata con spremitura soffice del grappolo
- Fermentazione: in acciaio a 18 gradi per 10 giorni con lieviti indigeni selezionati
- Maturazione: in acciaio 12 mesi con le fecce fini
- Affinamento: 6 mesi in bottiglia
- Prima vendemmia: 2017
- Degustazione: è un vino di montagna. Alla vista si presenta di colore giallo paglierino molto tenue. Al naso sentiamo la frutta a polpa bianca tipica del Carricante (pera e mela matura), le note agrumate un po’ dolci, la pietra focaia, la mineralità di montagna. Al palato, si sente tutta l’altitudine e il carattere generato da acidità e salivazione intensa. È un vino molto verticale, molto sapido e quasi tagliente. Si tratta di un vino molto caratterizzato, avvolgente, nonostante l’acidità.
CONTRADA RINAZZO ETNA BIANCO DOC SUPERIORE 2019

- Varietà: 100% Carricante
- Origine: Milo – Contrada Rinazzo – Est del Monte Etna
- Altitudine: 800 s.l.m.
- Età del vigneto: vigna giovane
- Sistema di allevamento: alberello
- Densità: 8.000 ceppi per ettaro
- Resa: 6.500 kg per ettaro
- Vendemmia: da metà a fine ottobre. Uva raccolta manualmente e pressata con spremitura soffice del grappolo
- Fermentazione: in acciaio 18 gradi per 10 giorni con lieviti indigeni selezionati
- Maturazione: in acciaio 12 mesi con le fecce fini
- Affinamento: 6 mesi in bottiglia
- Prima vendemmia: 2018
- Degustazione: il colore è giallo paglierino; al naso le note di frutto sono più marcate; si sente l’albicocca, le note floreali, di zafferano e di scorza candita di limone. Questo vino risente in modo diretto dell’influenza del mare. La sapidità dà struttura e consistenza al vino. Al palato si sente maggiormente la mineralità, la marcata sapidità è ben evidente e l’acidità è avvertita in maniera astringente: tutto ciò lo rende un vino tagliente come una lama.
NERELLO CAPPUCCIO CONTRADA CAVALIERE TERRE SICILIANE IGT 2020

- Varietà: 100% Nerello Cappuccio
- Origine: Contrada Cavaliere Sud Ovest del Monte Etna
- Altitudine: 900 s.l.m.
- Eta del vigneto: da 10 a 50 anni
- Sistema di allevamento: Guyot
- Densità: 7.000 ceppi per ettaro
- Resa: 7.000 kg per ettaro
- Vendemmia: metà ottobre. Uva raccolta manualmente e pressata con spremitura soffice del grappolo
- Fermentazione/macerazione: in acciaio a 25 gradi per 21 giorni con lieviti indigeni selezionati
- Maturazione: in acciaio
- Affinamento: in bottiglia per 6 mesi
- Prima vendemmia: 1998
- Degustazione: rosso rubino intenso; al naso è intenso e ricco. Questo vino dalla bella freschezza e acidità sviluppa meno alcool e meno tannini, è più morbido. Al naso è ben marcata la nota speziata e sentiamo pizzicare il pepe nero; si percepisce la frutta a bacca nera, la ciliegia scura, le more e le note erbacee che caratterizzano il Nerello Cappuccio, nonché sentori di tostatura e di caffè. Al palato torna la speziatura, il frutto e il caffè: questo vino è più morbido di come ce lo si sarebbe aspettati. Il Nerello Cappuccio è un vino divertente e versatile che va bene su tutto o quasi: è un vino perfetto per il pesce e per le verdure; è un vino gentile con cui si può osare negli abbinamenti. Si tratta di un vino che in estate si può servire anche un po’ fresco. Non è un vino dalla completa eleganza: si porta dietro, infatti, elementi un po’ rustici. In bocca colpisce la fragranza, il frutto, la morbidezza e la sapidità.
CONTRADA MONTE SERRA ETNA ROSSO DOC 2020
- Varietà: 100% Nerello Cappuccio
- Origine: Contrada Monte Serra, Sud Est del Monte Etna
- Altitudine: 450-500 s.l.m.
- Vigneto: misto, vigna giovane e vecchia (di 100 anni)
- Sistema di allevamento: alberello e spalliera
- Densità: 8.000 ceppi per ettaro
- Resa: 6.500-7.000 kg per ettaro
- Vendemmia: fine settembre. Uva raccolta manualmente e pressata delicatamente
- Fermentazione/macerazione: a 25 gradi per circa 21 giorni in acciaio con lievito autoctoni selezionati
- Maturazione: 12 mesi in tonneaux di rovere francese
- Affinamento: 9 mesi in bottiglia
- Prima vendemmia: 2016
- Degustazione: con il passare del tempo, tende al granato e all’aranciato. Si tratta di un vino caratterizzato da finezza e verticalità. È un vino sottile ed elegante che al naso fa percepire il frutto tipicamente a bacca rossa (fragola e fragoline di bosco), i sentori terrosi, erbacei e floreali, nonché le componenti balsamiche, l’anice stellato, il tabacco e la rosa appena appassita. C’è una traccia del passaggio in legno, con accenni di tostatura, di tabacco e di qualche spezia dolce. Oltre all’acidità si sente una nota quasi sapida. Il tannino è ben integrato con l’acidità: si tratta di un vino verticale, caratterizzato da una significativa eleganza alla beva e da un bouquet di aromi più ampi e riconoscibili.
CONTRADA CAVALIERE ETNA ROSSO DOC 2020
- Varietà: 100% Nerello Mascalese
- Origine: Contrada Cavaliere Sud Ovest del Mont Etna
- Altitudine: 900 s.l.m.
- Vigneto: vecchia vigna di 50 anni
- Sistema di allevamento: Guyot
- Densità: 6.500 ceppi per ettaro
- Resa: 6.000 kg per ettaro
- Vendemmia: metà ottobre, uve raccolte manualmente e pressate delicatamente
- Fermentazione/macerazione: a 25 gradi per circa 21 giorni in acciaio con lievito autoctoni selezionati
- Maturazione: 12 mesi in tonneaux di rovere francese
- Affinamento: 9 mesi in bottiglia
- Prima vendemmia: 2017
- Degustazione: al naso si percepiscono i sentori primari di una zona calda come liquirizia, spezie, chinotto, componenti agrumate, sentori terrosi, erbe aromatiche, origano, terra umida e terra bagnata. Al palato emerge una bella acidità che sostiene un tannino ben presente. Questo vino è l’anima un po’ più potente del vulcano: il vino è strutturato, equilibrato e morbido. In bocca, la tessitura diffusa della trama tannica governa la beva. Si tratta di un vino più sottile che non lascia spazio all’eleganza.
CONTRADA DAFARA GALLUZZO ETNA ROSSO DOC 2020
- Varietà: 100% Nerello Mascalese
- Origine: Contrada Dafara Galluzzo, Nord del Monte Etna
- Altitudine: 750/780 s.l.m.
- Vigneto: vigna giovane
- Sistema di allevamento: alberello
- Densità: 8.000 ceppi per ettaro
- Resa: 6.500 kg per ettaro
- Vendemmia: da metà a fine ottobre, uve raccolte manualmente e pressate delicatamente
- Fermentazione/macerazione: a 25 gradi per circa 21 giorni in acciaio con lievito autoctoni selezionati
- Maturazione: 12 mesi in tonneaux di rovere francese
- Affinamento: 9 mesi in bottiglia
- Prima vendemmia: 2018
- Degustazione: il naso spinge al muro: si viene infatuati da questa complessità votata ai terziari, fatta di legno e spezie. A livello olfattivo percepiamo ciliegia, fragola e fragolina, mineralità, sentori terrosi, funghi, note erbacee, floreali ed erbe aromatiche. Questo vino in bocca è meno immediato rispetto ai precedenti vini del versante Sud. Al palato, si sente la marmellata di ciliegie e il tannino è presente ma ben integrato: si tratta di un vino austero, minerale, astringente con un accenno acido.








IN CONCLUSIONE – Con 35 anni di storia, 32 vendemmie, i vigneti posti sui diversi versanti dell’Etna, Benanti si presenta come un vero ambasciatore della terra Etnea. La serata di degustazione ci ha dato la possibilità di realizzare un focus esclusivo sull’Etna, dimostrandoci la longevità dei vini che genera. Si è trattato di un viaggio in altitudine alla scoperta di un mondo lunare e di una viticoltura unica nel suo genere: una viticoltura eroica su un vulcano attivo e di montagna, partendo da un’altitudine di 450 metri per raggiunge i 900 metri di altezza.
Il nostro viaggio si è snodato sia attraverso i diversi versanti del vulcano, ma soprattutto attraverso le contrade stesse che abitano questi spazi suggestivi e che caratterizzano i vini prodotti localmente dotandoli di riconoscibili e particolari peculiarità olfattive e gustative. I vitigni tipici del territorio, Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante e Cataratto sono rappresentati magistralmente dal territorio e abbiamo scoperto come Benanti interpreti in modo particolare ed estremamente affascinante queste varietà.
Un grazie speciale ai Sommelier Maurizio Civetta, Cristina Corciovei, Rosanna Franco e Gianluca Zerbetto che hanno prestato servizio durante la serata!
Laura Grossi
Credits fotografici: Luca Buratti