Succede un po’ come quando si elencano i Sette Nani che ce ne dimentichiamo sempre uno, così quando elenchiamo le DOCG piemontesi a base nebbiolo, ci dimentichiamo spesso di annoverare il Roero. Non so perché capita, ma capita, e capita più spesso di quanto dovrebbe.

Sulla sponda sinistra del fiume Tanaro, ossia sulla sponda opposta rispetto alle Langhe, vengono coltivati due vitigni, uno a bacca bianca, l’Arneis, e uno a bacca nera, il Nebbiolo, atti a diventare Roero DOCG. In questa zona un tempo, qualche centinaio di migliaio di anni fa, vi era un mare interno, con il tempo prosciugato e coperto da detriti alluvionali. I sedimenti alluvionali e le rocce calcaree hanno custodito per lunghi millenni le ancora visibili tracce fossili e hanno originato gli splendidi canyon che caratterizzano questa zona, coltivata nella sua parte più fertile ed accessibile, fin dal XIII secolo dal Nobile Casato dei Conti Roero, dal quale ha poi preso il nome.

Le tracce della coltivazione della vite si hanno fin dal XIX secolo, ma solo nel secondo dopoguerra la viticoltura ha cominciato ad essere fattore economicamente trainante. Tra i coltivatori, per così dire, storici della zona c’è sicuramente la cantina della famiglia Deltetto, fondata  nel 1953 da Carlo, detto Carlin, e da sua moglie Catterina.

Da quel lontano 1953 ai giorni nostri la cantina Deltetto si è evoluta in termini sia quantitativi sia qualitativi, cavalcando l’entusiasmo del mercato, senza tuttavia perdere di vista il profondo attaccamento al territorio che si concretizza, oggi come allora, nella coltivazione dei vitigni autoctoni: Arneis e Nebbiolo. 

Forse gli anni delle maggiori sperimentazioni sono stati gli anni ’70, quando fu abbracciato un primo progetto legato alla spumantistica, accantonato per circa un ventennio, durante il quale l’azienda si è prodigata nella valorizzazione del territorio e nella produzione di vini da vitigni autoctoni, contribuendo alla nascita della Doc Roero nel 1985, diventata nel 2005 DOCG.

La sperimentazione della produzione di vini spumanti con metodo classico, ha ripreso vita alla fine degli anni ‘90 quando sono state messe a dimora le prime piante di uve Pinot Nero e Chardonnay con le quali fin dai primi anni 2000 si sono preparate le basi spumanti, diventate con le successive vendemmie atte alla produzione di Alta Langa DOCG

In questi settanta anni di attività, la famiglia Deltetto non ha mai perso di vista i valori originari e gli insegnamenti dei “vecchi” che hanno sempre mirato alla produzione di vini di altissima qualità nel pieno rispetto del territorio: dal 2017 i vigneti sono certificati come biologici e nel recente 2018 l’azienda è stata premiata per il suo impegno nella salvaguardia dell’ambiente.

Una così importante realtà non poteva certo mancare nell’edizione 2023 di Fermento Milano: l’azienda Deltetto ci proporrà una degustazione verticale di Roero DOCG Braja Riserva, e, come se non bastasse, saranno direttamente le produttrici a raccontarci i loro prodotti.

Cosa aspetti? Prenota qui il tuo posto. 

Ci vediamo domenica 22 ottobre 2023 presso il Grand Hotel Visconti Palace per la VII edizione di Fermento!